Oggi iniziano i lavori, Sentiero delle 52 gallerie

Pasubio

“6 febbario 1917. Oggi iniziano i lavori. La mia gestazione durerà quanto una gravidanza, nove mesi o poco più. Da febbraio a novembre del ’17, la 33° Compagnia del 5° Reggimento Genieri, costruirà una strada che si arrampicherà lungo il fianco sud del Pasubio, per raggiungerne la sommità. Non è un posto da farci delle strade, ci sono solo zolle d’erba a strapiombo e gracchi che roteano in aria, pareti che scendono a picco verso la val Leogra e sfasciumi: un luogo inospitale. Tuttavia la devono fare. Serve portare legna per le stufe delle baracche in quota, proietti per i cannoni a lunga gittata che sparano verso Folgaria e viveri per i soldati intirizziti e affamati. Fino a oggi le salmerie erano rifornite con i camion lungo la strada degli Scarubbi. Ma quella sale dal versante nord, dritto sotto il fuoco austriaco che proviene dalla dorsale di fronte, e poi si può usare solo d’estate. Il lato sud è protetto alla vista del nemico, ma inaccessibile.
I minatori hanno inventato una linea lunga sei chilometri e mezzo, che entra ed esce dalla montagna come un rammendo. Scaveranno 52 gallerie, alcune delle quali saliranno a cavatappi, per guadagnare quegli 800 metri di dislivello più rapidamente. Un terzo della strada sarà sottoterra, nei tunnel, ma la faranno abbastanza larga da farci passare due asini con un carretto nel doppio senso di marcia. Una volta costruita, quest’opera sarà un prodigio dell’ingegneria bellica. Equilibrerà le potenze in gara per la lotta sul Pasubio e contribuirà a rendere questa montagna la più contesa del fronte alpino.
Fra 100 anni, quando le mine e i cannoni saranno ammutoliti e pieni di ruggine, e il nome dei soldati del Pasubio sarà ormai quasi dimenticato, altri mi percorreranno nelle domeniche d’estate. Saranno allegri e spensierati. Avranno zaini colorati ricolmi di panini imbottiti e frutta fresca. Si godranno il panorama, osserveranno i semicerchi disegnati dai gracchi in aria, ascolteranno il vento, senza temere nulla da quella bella giornata di svago. A qualcuno, forse, sembrerà di sentire l’eco sottile e lontana di grandi boati”.

Commento

Lascia un commento

Lascia un commento