6/6 Cadere a volte ti salva la vita, Danny

Rifugio Altissimo

“Adesso riesco a raccontare le mie debolezze e la mia eterna insicurezza non solo a mia moglie, ma anche agli altri. Non mi vergogno più di espormi, di aprirmi, e questo vale anche per gli aspetti positivi, come il fatto di riconoscere che faccio bene il mio lavoro. Ad un convegno di gestori di rifugio, con colleghi che prendevano appunti, ascoltavo interventi su come si mostrano gli affettati, come si trattano i clienti e su come si fanno girare i soldi. Io mi presentai e non sapendo cosa dire affermai che non credevo di essere bravo, ma che mi sentivo circondato da mediocri. Tutti mi applaudirono. In Trentino lo status quo è l’eccellenza: siamo mediocri e ci pensiamo dei geni, siamo abituati ad avere soldi e ricchezze naturali, la vita facile, e questo riduce la nostra fantasia. Con questo atteggiamento, me ne rendo conto, ci si crea in fretta dei nemici, ma non mi interessa: qualcuno mi porta come il migliore gestore di rifugio, altri come il peggiore. A me importa solo di riuscire a fare bene ciò che faccio. Il rifugio non è in stile SAT (l’Associazione che posside la struttura dell‘Altissimo), lo so, è come piace a me; I canederli non li faccio secondo la ricetta tradizionale ma a modo mio. Qual’è il problema se poi ai miei clienti piacciono? Ad esempio: ad ogni bambino che entra chiedo, se vuole, di fare un disegno che poi attacco sul soffitto della sala da pranzo. Loro si sentono parte di qualcosa e qui dentro hanno una missione. C’è chi è tornato dopo anni, ha rivisto il suo vecchio disegno e si è emozionato. Ormai tutti lo sanno, è una sorta di rito. La SAT vorrebbe che li togliessi perchè non sono il linea con lo standard del rifugio modello. Sono uscito dall’ultima loro riunione mortificato come quando andavo a scuola. Non è successo nulla di eclatante, semplicemente mi sono sentito inadeguato, fuori luogo. Qui ho passato 17 anni meravigliosi, davvero stupendi, ma nel tempo ho anche accumulato una frustrazione bruciante che non so per quanto potrò ancora sostenere.”

Storia scritta per Garda Trentino

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