1/2 Amedeo, i militari

Lauregno

“All’inizio degli anni ’60 arrivarono i militari, volevano costruire una strada. Noi eravamo ben felici perché una strada avrebbe fatto comodo a tutti. Poi scoprimmo il loro vero intento. Volevano fare manovre di tiro con i cannoni da 120 e da 90. Con quelli da 120 avrebbero sparato dalla piana di Sarnonico e con quelli da 90 dal Giovat di Brez e avrebbero colpito metà della catena delle Maddalene, centrando obiettivi dall’altra parte della valle. Iniziarono il 22 luglio del ’61 e andarono avanti fino al giugno del 1980. Mi ricordo la data precisa perché il giorno prima, su al maso, era nata mia sorella. I militari vennero a casa nostra e ci dissero di evacuare in quanto eravamo dentro la zona di tiro. Mio padre disse è impossibile, mia moglie è a letto, ieri è nata la bambina, noi non possiamo andarcene. Quelli risposero che sgomberino almeno gli altri. Io, mio fratello e mio zio scendemmo in paese, portandoci dietro le mucche. Sentivamo i colpi rimbombare da una parte all’altra della vallata e quando bombardavano stavamo fermi, senza lavorare. Facevano un chiasso infernale e avevamo paura. Temevamo potessero centrarci con qualche colpo piazzato male.”

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