Cortina D’Ampezzo
“Spesso, per alludere a gesta maliziose o atti violenti che anche il più temerario o impertinente sussurrerebbe a fil di voce, si suol dire: ah, se i muri potessero parlare. Beh, signori miei, si da il caso che in questo frangente parlino eccome. Se interrogati nel modo opportuno siamo in grado di rivelare tutti i nostri segreti, alcuni veri e documentati, altri verosimili e abbelliti dalla fantasia popolare, che col tempo ricopre gli avvenimenti come l’edera fa con le vecchie case di campagna.
A erigerci, al massimo della nostra funzione e del nostro splendore, furono l’irlandese Emily Howard Bury, contessa di Charville Forest e Tullamore assieme alla sua amica, compagna e amante, Anna Powers, miliardaria americana divorziata dall’ammiraglio Potts. Le due ricche signore, affascinate da Cortina e dalle Dolomiti, nel 1897, in piena Belle Époque, acquistarono dal comune di Cortina 10.000 metri di terreno in una riserva di caccia nei pressi delle rovine del Castello di Botestagno per costruirvi il loro nido d’amore”.Adattamento dall’originale di Mario Ferruccio Belli, “Storia di Cortina d’Ampezzo, Locus laetissimus”, 4°ed., Dario De Bastiani Editore, Vittorio Veneto, 2014
Commento