Dolomiti di Brenta
“Siamo fratelli gemelli, indivisibili, ma non è sempre stato così. Nel 1906, esattamente 110 anni fa, nascemmo da padri diversi, alleati e nemici allo stesso tempo. Quelli che costruirono il primo e più piccolo di noi, il rifugio Quintino Sella, parlavano italiano ed erano uomini trentini della SAT, la società degli alpinisti tridentini. Poco distante, alcuni tedeschi del Club Alpino berlinese, acquistarono un pezzo di terra, o per meglio dire di roccia, ed edificarono me. Mi diedero il nome di Francis Ford Tuckett, in onore di un grande alpinista inglese che tanto aveva esplorato il Brenta. Avevano realizzato un rifugio più grande e comodo per dimostrare simbolicamente il potere pangermanico anche a quelle quote. I trentini non la presero bene.
I primi anni ci guardavamo storto, anche se fra noi non c’era una vera e propria competizione. Le clientele erano diverse. Da una parte i tedeschi, dall’altra gli italiani, vicini e allo stesso tempo lontani, divisi da barriere invisibili.
La cosa non durò molto. Quei due mondi, che qui erano separati da 15 metri di distanza, iniziarono a massacrarsi l’un l’altro, su altre montagne. Dopo la mattanza della prima guerra mondiale le cose cambiarono. Il Trentino non era più sotto l’influenza austriaco-germanica. Io e mio fratello facemmo pace, finalmente. Ci congiungemmo, diventando una cosa sola. Insieme vedemmo nascere, crescere e tramontare intere generazioni di alpinisti. Alcuni di loro ricamarono come sarti delle lunghe vie ferrate sulle pareti che ci sovrastano, usando grossi cavi metallici, chiodi e scale.
Ora, nelle mattine di sole per quei sentieri vedo partire tante persone sorridenti, con i caschetti colorati che ballonzolano dallo zaino. Tutti però, bene o male, passano prima a bere un caffè qui da noi. O si fermano per la notte. Fra me e mio fratello ci sono ancora quei 15 metri di pietra calcarea, rimarranno gli stessi per un pezzo immagino. Ma adesso italiani e tedeschi, spagnoli e francesi – ho visto anche un turco – mangiano assieme, dormono assieme, ridono assieme”.Storia scritta per Campiglio Dolomiti
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