Il colore rosso, Lago di Tovel

Val di Non

“Fino al 1964, l’estate mi coloravo di rosso. Un bel rosso sgargiante, come se qualcuno mi ferisse al cuore. Venivano da tutti i continenti per vedermi, ero un fenomeno naturale di portata mondiale, dicevano. Poi la gente iniziò ad abbandonare la montagna. I pascoli si svuotarono, le mandrie si ridussero all’osso. E io ho smisi di colorarmi. Sostennero che era per via dell’inquinamento, ma non è vero. In realtà alla Tovellia sanguinea, l’alga che mi faceva arrossire, piacevano le sostanze presenti nel letame di vacca, che finivano nel lago con l’acqua dei ruscelli che scendevano dai pascoli di Malga Pozzol e di Malga Flavona. Oggi la gente sta tornando in montagna, anche se non come prima dell’esodo. La Tovellia c’è ancora, ma un tempo malga Flavona portava 500 capi, mentre ora sono solo 170 e tutta quella cacca non è ancora abbastanza per farmi colorare. Ce la farò mai a tornare rosso?”

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