2/3 Il vento in poppa, Fraglia di Riva

Riva del Garda

“La mia storia inizia subito prima dello scoppio della guerra con l’Italia, nel 1915, quando il governatore della zona del Garda al soldo dell’Impero Austroungarico affonda di proposito il suo cutter Sirius nelle acque del golfo di Torbole e torna in Austria a gambe levate. All’inizio degli anni’20, quando la guerra è oramai alle spalle, alcuni rivani ripescano il Sirius, lo rimettono a nuovo e lo ribattezzano Galeotto: sarà la prima ammiraglia di una piccola flotta di velisti che dopo pochi anni, nel 1928, costituisce me, la Fraglia di Riva, il cui primo obiettivo è lo sviluppo dell’arte della vela, favorendone la competizione sportiva attraverso le gare. Il nome insolito, Fraglia, lo devo a Gabriele D’annunzio, che partecipò alla mia fondazione. Il vate riprese un termine che i veneti durante il Medioevo usavano per chiamare le corporazioni di arti e mestieri o le confraternite, e che portava in sé i valori e l’etimologia della parola fratellanza. I rivani nel ’37 ringraziarono il poeta del bel gesto con una lettera in cui lo omaggiavano della presidenza del club ab aeterno. Lui rispose accogliendo felicemente l’onore, l’offerta, il titolo, l’eternità.”

Storia scritta per Garda Trentino

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