Pian della Nana
“Il fotografo mi ha ripreso in una delle mie posizioni migliori, anche il profilo è quello giusto. Alcune amiche non hanno molta confidenza con le persone e appena sentono qualche rumore lanciano allarmi e si rintanano in fondo ai loro cunicoli. Io, di mio, sono più estroversa e socievole, mi piace dare spettacolo. Va detto che la mia casa si trova lungo la strada che porta a malga Tassulla, che d’estate ha un bel via vai di gente e i riflettori non mancano. Quando arriva qualcuno esco timidamente, sto in guardia, se si avvicina lo lascio fare fino a che non si trova a pochi metri da me, poi mi alzo sulle zampe posteriori, lancio un bel fischio e rientro di corsa. Insomma, faccio tutto il repertorio. E quelli se ne tornano a casa contenti. Questo show però è piuttosto esclusivo, lo tengo solo nei tre mesi estivi. Per il resto del tempo me ne sto rintanata a sonnecchiare assieme ai parenti stretti, lontana dal freddo, dalle aquile e dalle volpi che ci vorrebbero mangiare, mannaggia a loro. Quando d’estate corriamo sue giù per i prati a caccia di fiori, radici e piante per poter ingrassare a sufficienza, ci diamo una mano, a turno facciamo da vedetta e segnaliamo eventuali pericoli lanciando strilli acuti che assomigliano a dei fischi. Una volta dentro casa, però, siamo al sicuro e possiamo dormire tranquille. In letargo il mio cuore rallenta fino a battere solo due o tre volte al minuto e la temperatura corporea scende a 7-8 gradi, perciò ce ne stiamo tutti stretti gli uni agli altri per scaldarci, come una sola grande palla di pelo. L’estate successiva, ci risvegliamo e abbiamo solo tre mesi di tempo per riprodurci, svezzare i piccoli, costruire nuove tane, ingrandire quelle vecchie e mangiare tanto da ingrassare prima del nuovo letargo. Siamo operose, solidali le une con le altre e non cincischiamo. Nonostante questo, un po’ di tempo per posare per qualche servizio fotografico, lo trovo sempre volentieri.”
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