Lauregno
“La scuola la chiusero poco tempo dopo che conclusi la 5°, nel ‘72, quando mia sorella aveva 11 anni e anche lei partì per Bolzano per fare le medie. Non aveva senso tenere aperta una struttura così grande per soli due bambini. Questa casa è così da allora, nessuno l’ha più toccata. Se non avessi insistito per spostare i documenti nell’altra scuola giù in paese, i registri sarebbero ancora qui. Ora ci vengono i gatti, le volpi e i tassi a farci le loro tane. Quel posto magico della mia infanzia dove conobbi i primi fatti del mondo e i miei primi amici, è sparito e oramai vive solo dentro i miei ricordi. Quel che resta è un rudere, simile a com’era 44 anni fa, anche se completamente diverso. Io sono cambiato, sono cresciuto, mentre questo edificio è rimasto tale e quale, anche se il tempo se lo sta portando via un pezzo alla volta”.
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