Maso Oberstangl, Lauregno
“Mio nonno si chiamava Joseph. Nacque qui a Sinablana, nel 1878. A quel tempo non c’erano molti soldi, né prospettive e così il primo anno del nuovo secolo prese la nave e partì assieme a tanti altri, in cerca di fortuna.
Stette 8 anni in America, dall’altra parte dell’oceano era il tempo del boom industriale ed economico. Gli immigrati lavoravano sodo come manovali nei cantieri dei grattacieli o nelle grandi industrie, ma avevano denaro in tasca e facevano una vita che a Lauregno non si sarebbero nemmeno sognati. Nonostante in Pennsylvania le cose andassero bene, il nonno tornò a casa, perché sentiva che il suo posto era qui. Si sposò quasi subito e ricostruì il maso. Poi ci fu la guerra e a lui toccò la Galizia, ma fu fortunato e anche quella volta tornò a casa intero. La vita del contadino gli piaceva decisamente di più, tuttavia dovette rimboccarsi le maniche e metter mano al portafoglio, perché il maso appena costruito bruciò completamente e fu costretto a ricostruirlo per la seconda volta. Terminò i lavori nel 1923 e da allora l’edificio è rimasto tale e quale. Sarebbero stati necessari dei lavori di manutenzione e miglioria nel corso degli anni, ma mio padre era un invalido di lavoro e mio zio un sordomuto. Ora ci vive mio fratello, ma qui, da soli, non si può fare un granché. 50 anni fa questa casa era piena di vita, ci viveva un’intera famiglia. Poi, uno dopo l’altro, chi per chi per lavoro, chi per matrimonio, chi per età, se ne sono andati tutti. Lui solo è rimasto”.
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