Rumo
“I miei sono originari di Bergamo. Mio padre Luigi era un esperto tagliatore di pietra cote, che sono pezzi di arenaria tenera composta da quarzi duri con cui i contadini affilavano le falci. Aveva imparato in val Seriana, dove quel tipo di materiale si estraeva già dal primo secolo dopo Cristo. Era un mestiere difficile e pericoloso, ma lui era bravo. Nel primo dopoguerra seppe che qui a Rumo stavano cercando personale e si trasferì qui con tutta la famiglia. Lui e altri, dai primi del ‘900 fino alla metà degli anni ’70, scavarono queste gallerie con l’esplosivo, inseguendo le vene giuste. Portavano fuori le lastre, le sgrossavano e poi le mandavano a Terres, in bassa val di Non, dove il proprietario della ditta possedeva un capannone per raffinarle. Commerciavano quel prodotto in tutto il mondo, perfino in Australia, fino a che si resero conto che il minerale era troppo morbido e abrasivo per gli standard, e le falci progressivamente iniziarono a essere sostituite da macchinari meccanici. Non c’era più domanda e in poco tempo chiusero baracca e burattini. Oramai questi buchi, anche se sono passati solo quarant’anni, sono quasi tutti dimenticati”.
Storia scritta per Val di Non
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