1/3 La pulce nell’orecchio, Sergio

Rumo

“Nel 2011 venne a trovarmi un amico milanese per un mese di ferie. Mi disse: adesso che tua moglie è diventata sindaco, perché non le proponi di costruire un sentiero che costeggia il Lavazzè? Risali il torrente in mezzo al verde, scopri le particolarità del luogo, ci fai i picnic la domenica. Sarebbe una bella idea per incentivare un po’ il turismo.
La cosa mi piaceva. Andai da un signore che abita qui, è quello che potremmo definire lo storico del paese. Gli chiesi cosa si potesse valorizzare in quella zona e lui, davanti a una mappa, iniziò ad elencarmi tutte le cose che meritavano, partendo dal fondo del rio: qui c’è un tipo di roccia particolare, qui c’è un vecchio mulino, là una vecchia centralina elettrica. Una volta arrivato in cima al torrente, nei pressi del ponte della strada vicino alla nuova segheria si fermò col dito sulla carta. Tentennava. Io lo incalzai. Era un po’ titubante a dirmelo perché è uno che si tiene le cose per sé. Io insistei e vuotò il sacco: credo che in paese non lo sappia nessuno, se ne è persa la memoria. Secondo me, qui da qualche parte, sotto terra, dovrebbe trovarsi un vecchio forno fusorio dove lavoravano la galena. La galena, feci io? Si, disse lui, è un minerale che contiene argento e solfuro di piombo. Lo estraevano dalle miniere che abbiamo sopra il paese, sulle Maddalene”.

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