5/5 La memoria, Villa Sant’Hubertus

Cortina D’Ampezzo

“La contessa, per commemorare l’amante americana e lasciare a Cortina un segno tangibile che la ricordasse, decise di far costruire in cima al paese un sanatorio per gli ammalati di tubercolosi, malattia allora piuttosto diffusa e dall’esito quasi sempre letale. Lo terminarono nel 1909, ma non riuscirono ad ottenere il permesso per metterlo in funzione. La contessa, allora, diede l’ordine di venderlo per 90.000 corone alla famigli Verzi, che lo trasformò in albergo. Il ricavato non tornò nelle tasche della ricca irlandese, bensì rimase in Ampezzo: si doveva conservare la memoria del nome di Anna Powers Potts.
Fu così che venne creata la fondazione Emily Howard Bury, con lo scopo di aiutare i poveri della comunità, dotata di ben 100.000 corone, che ahimé la guerra fece sparire. Nonostante quella fortuna sia svanita, nel tempo, il destino ha fatto sì che i desideri di quella nobile donna si avverassero, perché oggi quell’edificio è un ospedale. Tubercolosi oramai non ce n’è quasi più, ma lo spirito è rimasto immutato: aiutare chi ne ha bisogno”.

Adattamento dall’originale di Mario Ferruccio Belli, “Storia di Cortina d’Ampezzo” Locus laetissimus, 4°ed., Dario De Bastiani Editore, Vittorio Veneto, 2014

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