4/5 Gli uccelli, Mauro

Tassullo

“A casa tengo una ventina di agende diverse con segnati i giorni in cui avvisto questo o quell’esemplare, così che l’anno successivo posso sperare di rivederlo. Altrimenti ci sarebbe da diventar matti, soprattutto con gli uccelli, che sono fra i miei animali preferiti. Alcuni di essi fanno cose davvero straordinarie.
Pensa solo alle specie che migrano: ci sono esserini di otto grammi che svernano nel sud del Sahara e quando è il momento per il loro orologio biologico partono e attraversano il più grande deserto del mondo, il Mar Mediterraneo, tutta l’Italia e vengono qui a nidificare, tutti gli anni nello stesso posto senza mai sbagliarsi. Hanno delle mappe dettagliatissime nel loro cervello. Ma oltre a questo, che è un fatto piuttosto noto, ogni uccello ha la sua particolarità: il picchio muratore, che in realtà è un passeriforme, viene chiamato così perché ruba il nido agli altri picchi con un’astuzia molto sottile. Essendo più piccolo, questo uccellino entra nei nidi altrui e ne rimpicciolisce l’entrata così che il padrone di casa non possa più entrare. Mescola al fango degli additivi presenti nella sua saliva e crea un composto talmente duro che anche i picchi con il loro becco non riescono a rompere. E, come le persone, ci sono quelli più ordinati e quelli meno. Ad esempio, il tordo bottaccio, è un maniaco dell’igiene e della pulizia. Fa un nido molto raffinato usando la paglia e rametti per costruire le pareti, come i nostri mattoni. Poi, come si fa con le case, lo intonaca all’interno, rendendolo liscio e uniforme. In una così accogliente abitazione non sarebbe educato sporcare, per questo i piccoli espellono gli escrementi in una sacca fecale, una piccola membrana che funge da pannolone. E si scaricano sempre in presenza di un adulto, così da non sporcare il nido. Si mettono con il sedere all’insù, la madre prende col becco la sacca e la fa cadere all’esterno”.

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