Borca di Cadore
“Da cortina a qui, che siamo sopra Borca, a 1600 m, il lato sinistro della valle è pieno di ghiaioni che scendono a valle. E non c’è niente da fare, le Dolomiti si disfano per loro natura. Non capita in due giorni, ci vogliono migliaia di anni e quello che viene giù è la minima parte. Ma ogni tanto, purtroppo succede.
Quando accade tutti chiedono con tono mezzo spaventato e mezzo incazzato cosa si può fare. Altri rispondono che bisogna mettere in sicurezza. Ma come? Un camion porta via 20 metri cubi di materiale alla volta, mentre qui ce ne sono vari miliardi. Davvero pensano che sia fattibile? Non dovrebbero costruire case sulle linee di scarico, questo si. Sarebbe meglio sull’altro lato della valle che è al riparo dalle colate, però là non c’è il sole. Una volta, a loro rischio e pericolo, preferivano costruire esposti a sud, perché chiaramente era meglio per le colture. Talvolta poi, come nel 1814 al Col de la Roa, la montagna si portava via paesi interi con i suoi crolli”.
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