2/4 L’insegnamento delle castagne, Alice

Drena

“Mia mamma morì che io e Giulia eravamo ancora piccole, nel ’98. Fu il papà a crescerci, e assieme a tante altre cose ci trasmise l’amore per il castagneto, o almeno ce la mise tutta: da adolescenti non ce ne importava più di tanto, preferivamo girare con gli amici. Negli ultimi anni però, quando saliva al campo io lo seguivo, lo guardavo fare gli innesti, tagliare l’erba prima del raccolto e lo ascoltavo parlare delle piante. Mi stupivo di quante cose sapesse, in fin dei conti non era uno studioso in materia, ma un semplice impiegato comunale che tutti gli anni a ottobre chiedeva un mese di ferie per raccogliere i marroni nel suo bosco. Nonostante non lo facesse di lavoro badava ai castagni con tutta la cura e la meticolosità di cui disponeva e nel corso di una vita aveva accumulato un bagaglio di conoscenze notevole. Lo invitavano a tenere conferenze sull’argomento e io talvolta lo accompagnavo. Quando eravamo assieme, se mi veniva di fargli una domanda, spesso rimanevo in silenzio; il suo modo di vivere costantemente proiettato verso il futuro, il suo fare progetti e pensare al domani mi confortava: non c’è fretta, mi dicevo, questa cosa me la spiegherà poi, il prossimo anno, quando sarà il momento. Ora mi pento di non avergli chiesto più cose.”

Storia scritta per Garda Trentino

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