Torbole
“Col fresco della sera sono andato un po’ a zonzo. Adesso mi trovo in un paese veramente nuovo, in un ambiente che mi era del tutto estraneo. Gli uomini conducono una vita spensierata da paese di cuccagna; in primo luogo, le porte non hanno serrature; ma l’oste mi ha assicurato che posso star tranquillo, se anche ciò che ho portato con me fosse tutto diamanti; in secondo, le finestre sono munite di carta oliata in luogo di vetri; in terzo, manca affatto una certa comodità della massima importanza; tanto da potersi dire che qui si vive in certo qual modo allo stato di natura. Avendo interrogato il garzone dell’albergo per un certo bisogno urgente, costui m’indicò senz’altro il cortile: “Qui abbasso può servirsi”. “Dove?” domandai. Ed egli, amabilmente: “da per tutto, dove vuol!” La maggior trascuratezza si manifesta da per tutto; ma non manca una certa vita attiva ed industre. Le comari fanno il loro cicaleggio, strillando tutta la giornata, ma nel tempo stesso tutte hanno qualche cosa da fare o cui accudire. Non ho visto ancora una donna oziosa.”
Storia scritta per Garda Trentino
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