La pozza della battaglia, malga Movlina

Val Rendena

“Ho la fortuna di trovarmi in una posizione privilegiata, strategica. Alle vacche non importa molto, basta brucare, ma agli uomini importa eccome, perché si litigano il mio pascolo fin dal Medioevo. Ricordo l’episodio che decretò la mia sorte e la fine della faida. Accadde quasi 1000 anni fa. A contendersi il possesso del fazzoletto di terra erano gli abitanti del Bleggio e della Val Rendena, che se le suonarono così forte che intervenne addirittura il Principe Vescovo Eberardo per farli smettere. Ma quelli niente, andarono avanti a darsele come se questi prati fossero Gerusalemme in Terra Santa. Un bel giorno realizzarono che non si poteva continuare così, occorreva risolvere la questione una volta per tutte, e se gli uomini non riuscivano ci avrebbe pensato il Signore. Organizzarono un’Ordalia, il Giudizio di Dio: due campioni si sarebbero sfidati all’ultimo sangue per difendere le rispettive fazioni. Il vincitore avrebbe deciso il padrone indiscusso del pascolo e la fine delle ostilità. Il 6 giugno 1155, dopo aver benedetto le spade e gli scudi, il giovane Odorico per il Bleggio e Sigfrido di Vadaione per la Val Rendena, si scontrarono in campo aperto non molto lontano da qui, in un luogo che da allora si chiama Pozza della Battaglia. La lotta fu cruenta e in bilico fino all’ultimo, entrambi i campioni versarono sangue e combatterono con coraggio e onore, fino a che, stanchi, iniziarono a perdere lucidità. Fu un attimo a decidere le sorti dello scontro: Sigfrido di Vadaione, per proteggersi un fianco, spostò lo scudo scoprendo la gola: Odorico, con le ultime forze, puntò la spada nel varco e non sbagliò il colpo. Sigfrido cadde, colpito a morte su un prato tinto di rosso. Dio aveva deciso, da quel giorno malga Movlina sarebbe appartenuta al Bleggio.”

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