La musica ti salva la vita, Sergio

Tregiovo

“La casa che vedi alle mie spalle l’ho costruita io negli anni ‘70. L’estate salgo spesso quassù al fresco, fa bene alla salute. A questo aggiungi che ogni giorno faccio almeno due ore di cammino con il cane fino su al monte Ozolo per tenermi in forma. Bisogna farlo funzionare il corpo, mai smettere. Si molla solo quando il padreterno viene a prendersi le gambe e l’intelletto, ma fino ad oggi, grazie a Dio, sia le une che l’altro non mi hanno dato il minimo problema. Non si può mai dire, eh, alla mia età ogni giorno in più è un regalo, ho ottantasei anni, mica cinque. Due cose mi hanno mantenuto giovane: la montagna e la musica. Mi siedo ancora al pianoforte per suonare, ma quello è un piacere personale. La mia vera attività la svolgo a Revò, con le persone. Dirigo il coro parrocchiale, il coro dei pensionati, e fino al 2005 dirigevo anche il coro alpino Maddalene. Con quello iniziai nel ’48. Oggi, come allora, non si suona per soldi, anzi, da quel punto di vista, a meno di non essere grandi concertisti, ci si rimette sempre: il tempo che ci investi o i soldi per la benzina per andare a prove e ai concerti tutte le settimane per 57 anni. Iniziai a suonare e dirigere giovanissimo, ma non feci nessuna scuola, avevo solo tanta passione, e credo che se uno ha quella, arriva dove vuole e si ripaga con la soddisfazione tutte le rinunce e le perdite che ha subito. La mia strada la trovai allora e la seguii per tutta la vita. Anche adesso, dopo quasi un secolo, mi nutro ancora delle stesse due cose, la musica e le montagne”.

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