1/3 Il mio soggiorno a Torbole, Johann Wolfgang

Torbole

Con che ardente desiderio vorrei che i miei amici si trovassero un momento qui con me, per poter gioire della vista che mi sta innanzi! Per questa sera, mi sarei già potuto trovare a Verona; ma a pochi passi da me c’era questo maestoso spettacolo della natura, questo delizioso quadro che è il lago di Garda, ed io non ho voluto rinunciarvi; così mi trovo splendidamente compensato epr aver allungato il cammino. Sono partito da Roveredo dopo le cinque, prendendo per una valle laterale, che versa le sue acque ancora nell’Adige. Arrivati alla sommità (al Passo San Giovanni) si presenta in basso un ciglione scosceso e maestoso, che si valica per poi scendere fino al lago. S’incontrano qui le più belle rupi calcaree, che si prestino a studi pittoreschi. Scendendo fino in fondo, si trova poi un paesello sulla punta settentrionale del lago, col suo piccolo porto o meglio luogo di approdo, che si chiama Torbole. Lungo il cammino gli alberi del fico mi avevano già spesso tenuto compagnia e nello scendere per quell’anfiteatro di rocce ho trovato anche i primi ulivi carichi di bacche ed, anche per la prima volta, e comunissimi, quei piccoli fichi bianchi che la contessa Lanthieri mi aveva fatto intendere come una ghiottoneria.

Storia scritta per Garda Trentino

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